Huhtikuu :D 8 kuukautta.

Non ci posso credere. Oggi sono esattamente 8 mesi che sono qui, solo 2 rimasti.
Il pensiero di dover andare via mi pesa sempre di più. Certo sono contenta di rivedere la mia famiglia, i miei amici… Ci sono mille cose che mi mancano dell’Italia.
Mi manca svegliarmi nel mio letto, mangiare tutti insieme, chiacchierare con i miei genitori, andare a mangiare dalla nonna, l’odore e il sapore della cucina italiana, ma il caldo per niente 😛
Ma allo stesso tempo mi sento benissimo qui, sono riuscita a conquistarmi una vita di cui posso essere pienamente soddisfatta.
Ho una famiglia che mi vuole bene e mi considera come una figlia (o sorella), amici che mi supportano e mi vogliono bene per quello che sono, la scuola che è un sogno, una persona molto speciale a cui voglio troppo bene e che purtroppo dovrò lasciare presto (Non serve sapere di più, o perlomeno non lo scriverò qui).
Non scherzo se dico che ogni mattina mi sveglio con la voglia di cominciare una nuova giornata, niente ansia, niente sensazioni negative.
Ma vediamo un po’ cosa vi siete persi nel mese e mezzo in cui mi sono presa una pausa dal blog.

– La visita dei miei genitori e la Sere 😀
E’ stato incredibilmente bello rivederli dopo 7 mesi!
Ho rischiato di impazzire a causa della confusione tra le lingue, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e sono contenta che siano andati tutti quanti molto d’accordo. Vedere la tua famiglia finlandese e quella italiana seduti tutti insieme a chiacchierare è la sensazione migliore per un exchange student!
Abbiamo cucinato cibo tipico finlandese e italiano, visto le renne, andati sullo slittino. Ah, e l’ultimo giorno c’è stata su proposta della mia host-mum la mia festa di compleanno in anticipo!
Giorni intensi ma belli!
Stranamente quando se ne sono andati non ho avuto nessuna grave crisi ma ho apprezzato tantissimo che la mia host-mum abbia chiacchierato con me e mi abbia portato in palestra per distrarmi 🙂

 

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Io e justiina ribaltate dallo slittino. 😛

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Torte per il mio compleanno 😛

 

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Io e la Sere sullo slittino 😀

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io e Leri 😀

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Saikku e Nemppis 🙂

 

 

Il mio vero compleanno è stato il 27 marzo e yeee ragazzi ho 18 anni. In realtà non me ne frega molto.
Cioè sto avendo qualche crisi di vecchiaia ma in realtà sono più eccitati gli altri per il fatto che posso comprare alcol e andare in discoteca e nei bar. Cioè IO, dato che mi piace così tanto fare queste cose :’) che tra l’altro non posso comunque fare perché sono un exchange student.

Dato che è il post dei miei 8 mesi vorrei tirare fuori qualche pensiere profondo.
Mi sento sempre più felice ogni giorno che passo qui, ho quasi paura che questa serenità svanisca da un momento all’altro.
Voglio dire, ce l’ho fatta! Mi sono costruita una vita a chilometri di distanza da casa mia, ho affrontato un sacco di difficoltà praticamente da sola. Mi sento come appena uscita da una tempesta.
Mi sento al sicuro, forte, salva, indipendente, non ho più paura e sono pronta a riprendere la mia vita in Italia e farne ciò che voglio.
Pur avendo un po’ paura del ritorno, mi sento sicura su questo punto.
Perché non sono più la Giulia che è partita 8 mesi fa da Milano, impaurita ma determinata allo stesso tempo.
Mi sento mille volte più sicura e posso dire che la percezione che ho di me stessa sta migliorando a vista d’occhio.
Per la prima volta nella mia vita penso a me in modo positivo, mi piaccio molto più di prima.
Ho ritrovato me stessa e non ho intenzione di cambiare, perché questa sono io, mi vado bene così e  le parole di chi non mi accetta o mi vorrebbe diversa non mi fanno più male.
E’ dura essere un exchange student, ma questa esperienza è la scelta migliore che abbia mai fatto!
A tutti i futuri exchange vorrei dire che ci sono momenti, soprattutto i primi mesi, in cui penserete di non farcela. momenti in cui penserete che le cose non cambieranno mai, ma fidatevi, tenete duro e non mollate… Le cose cambieranno quando meno ve l’aspetterete e i sentimenti che ho ora dentro di me, valgono la pena di essere provati! 😀

Al prossimo aggiornamento. Baci da una Finlandia un po’ meno fredda e più soleggiata.

Aurinko on taas täällä :D (Il sole è di nuovo qui)

Partiamo dal presupposto che avevo tante foto da caricare e non riesco. 
Di conseguenza sono molto arrabbiata con wordpress, ma troverò un modo di caricarle in un altro post.
E’ da tanto che volevo scrivere, ma solo ora mi è presa la voglia di piazzarmi qui davanti e raccontare questo periodo.
Per prima cosa, come potete capire dal titolo, la primavera sta arrivando, le giornate si allungano sempre di più, il sole splende (più che altro acceca) e non potrebbe andare meglio di così.
Ho quasi paura di dirlo ad alta voce perché ho paura che questa sensazione potrebbe sparire da un momento all’altro, ma SONO FELICE.
Sono felice di essere qui, sono orgogliosa di me stessa, mi sento finlandese, mi sento bene quando parlo finlandese, mi sento bene con i miei amici finlandesi.
Non so com’è successo, ma le cose vanno sempre più migliorando.
In particolare i ragazzi a scuola hanno cominciato a parlarci e ora abbiamo amici fantastici, in particolare due, che ci considerano davvero per quello che siamo. Non è un peso parlare inglese o finlandese mooolto lentamente, vogliono stare con noi, ci invitano a uscire, fanno i gentiluomini (LOL).
Quindi si, finalmente ho una vita sociale. (più o meno).
Nell’ultimo mese sono successe molte cose che non ho avuto tempo di raccontare, è stato un mese pieno, soprattutto per le prove del ballo che ci hanno impegnato almeno due volte alla settimana.

Il ballo è stato il 14 febbraio e nonostante il mio vestito che più di una volta ha cercato di uccidermi con la sua lunghezza esagerata e  il mio partner che non sa ballare. è andato tutto bene.
Inutile dire che dopo abbiamo avuto un super-party e guess what? Si, tutti erano ubriachi. Strano eh?
Stavolta c’era un sacco di gente DAVVERO ubriaca e tizi molto inquietanti che ci hanno provato tutta la sera. 

Un’altra giornata interessante è stata quella in cui quelli del secondo anno hanno dovuto umiliare noi del primo anno.
Per prima cosa abbiamo dovuto pulire la scuola; ovvero giornali, cartacce, panchine rovesciate OVUNQUE.
Ci abbiamo messo più o meno un’ora per dare ai corridoi un aspetto decente.
Dopodiché abbiamo dovuto indossare sacchetti della spazzatura, giubbini e cappellini idioti e camminare mano nella mano in fila per due per il centro della “città”, cantando una canzone stupida e facendo tutto ciò che i second graders ci dicevano.
E’ stato imbarazzante ma anche troppo divertente! :’)
La parte peggiore è arrivata quando abbiamo dovuto bere una schifezza in cui ci avevano messo dentro di tutto, nesquik, pepe, piimä (è tipo latte acido (?), spezie, cannella, cardamomo, salsa chili…
Almeno hanno avuto l’accortezza di coprirlo con la panna per nascondere il suo aspetto disgustoso.
Dopo aver evitato di vomitare a causa di questo mix, abbiamo pranzato e abbiamo visto quelli del terzo anno che hanno preso in giro i prof e gli hanno assegnato dei compiti (la parte più divertente è stata quando hanno dovuto fare “chubby bunny”) e poi tradizione vuole (?) che una volta finita la scuola egli vadano in giro per il centro della magnifica Puolanka, vestiti da carnevale e su un camion, all’aperto.
Ma tranquilli, non faceva freddo, solo -1 grado. 😀

Altre novità…. Tra due settimane arrivano i miei! Non mi sembra vero di rivederli dopo 7 mesi, sarà stranissimo ma non vedo l’ora 😀

Tornando alle sensazioni positive, la nostalgia è praticamente sparita.
E’ arrivato quel momento in cui mi sento completamente a casa, niente sensazioni negative.
Ad essere sincera fa male pensare di dover tornare in poco più di 3 mesi.
Ora che parlo finlandese, ora che ho degli amici, ora che tutto va così bene e la mia vita mi piace!
In Italia non ho mai avuto nulla di tutto ciò, la mia vita era controllata dalla scuola e non riuscivo a superare le mie insicurezze o la mia timidezza.
Qui mi sento libera di essere ciò che sono, apprezzata e accettata e soprattutto sicura di me stessa.
Quanto è vero che l’exchange year è molto più che imparare una lingua. Questa esperienza mi sta aiutando a conoscere e ritrovare me stessa. capire cosa voglio, capire che le piccole cose possono renderti felice.
Mi ha regalato l’autostima, che cresce a vista d’occhio. 
Mi ha regalato nuovi amici, una seconda casa,(come ha detto la mia äiti: tämä on aina sun toinen koti- questa sarà sempre la tua seconda casa)  una seconda famiglia e soprattutto un secondo paese, che farà sempre parte di me.

Questo post è totalmente incasinato, perché non aggiorno da tantissimo, ma certe emozioni è difficile descriverle a parole.
Vorrei solo godermele e sperare che non finiscano mai, ma so che è giusto condividerle per voi lettori e anche per me, per ricordare anche i momenti fantastici di questa esperienza.

Per concludere il post, oggi molti dei nuovi partecipanti di Intercultura hanno saputo la risposta.
Molti sono stati presi, altrettanti no.
So che chi partirà in questo momento è al settimo cielo e mi rivedo un sacco in loro. 
O forse li guardo con un po’ di tenerezza, perché anche io avevo le aspettative a mille un anno fa.
Quello che mi sento di dire è che non sarà facile, soprattutto all’inizio. Ci saranno momenti in cui crederete di non farcela, momenti in cui penserete che quel brutto periodo non passerà mai, momenti in cui vorrete mollare e semplicemente essere a casa.
Ma credetemi quando vi dico che ci sono passata, che prima o poi, inaspettatamente, quando vi sarete rassegnati, la situazione cambierà e andrà per il meglio, anche se ovviamente sta a voi cogliere al volo l’occasione e rendere il vostro anno il migliore della vostra vita.

Per chi non è stato preso; so cosa si prova e ci sono passata, ma non permettete a nessuno di distruggere il vostro sogno, lottate fino alla fine perché ci sono mille occasioni per viaggiare e prima o poi arriverà anche la vostra.
Un anno fa ricevevo la risposta negativa da Intercultura e ancora adesso se ci penso sento la rabbia e la tristezza che ho provato quel giorno.
Ma da questa delusione ho tirato fuori un anno in Finlandia, e non potevo chiedere di meglio.
Queste sono le parole di una persona scartata perché ‘non abbastanza’, eppure sono qui, ho realizzato il mio sogno e me la sono cavata alla grande.
Insomma, se questo è davvero ciò che volete, lottate e otterrete ciò che avete sperato 😀

Ora vado, alla prossima con la valangata di foto che spero di riuscire a caricare!
(Ho appena riletto il post, fa davvero pena, scusate ancora)
Heippa hei! 

Più della metà.

Ebbene si, il mio quinto mesiversario in Finlandia è arrivato e passato.
Dicevano che dopo i 5 mesi sarebbe arrivato il periodo più bello e io sinceramente non ci credevo.
Mi chiedevo: cosa può cambiare da qui a due settimane o un mese? Come può succedere che i rapporti con gli altri migliorino improvvisamente, così come la mia comprensione del finlandese (e dei finlandesi 😛 ).
Eppure quello che è successo mi ha fatto comprendere quanto i cambiamenti possano essere improvvisi.
Non voglio parlare troppo presto, ma mi sento finalmente serena.
Non che prima ci fosse qualcosa che realmente non andasse, ma i momenti tristi erano più frequenti e persisteva la sensazione di essere un po’ “fuori dal mondo” o ignorata o non completamente parte della Finlandia.
E’ incredibile svegliarsi un giorno e accorgersi di capire praticamente tutto quello che la gente dice, è incredibile notare che da un momento all’altro cominci a parlare più finlandese, a fregartene se sbagli metà delle “word- endings”.
La realtà è che quando arrivano questi momenti devi coglierli al volo, buttarti.
Perché ogni giorno ci vuole coraggio, per dire a qualcuno che ti sta parlando in inglese “sä voit puhua suomeksi” (puoi parlare in finlandese). Perché da quel momento in poi sei consapevole che dovrai metterti in gioco e abbandonare la comodità dell’inglese, sai che farai circa 15 errori in una frase e probabilmente non capirai 1/3 delle parole, ma è l’unico modo per imparare.
Non c’è sensazione migliore che vedere le facce delle persone quando parlo in finlandese, ci sono quelle che sorridono, quelle che mi guardano sorprese e quelle che sono a dir proprio scioccate.
Per fare alcuni esempi, quando ho parlato finlandese davanti agli amici di Justiina hanno smesso di fare quello che stavano facendo e mi hanno guardato scioccatissimi, per poi farmi i complimenti.
Oggi ero in palestra, entra una donna mai vista e mi chiede se ho imparato il finlandese. Al che io ero tipo “Si , un po’…” e dentro di me mi chiedevo chi diavolo fosse e come mi conoscesse.
Ma si sa che Puolanka è piccola e probabilmente tutti sanno dell’esistenza di noi exchange.
Fatto sta che abbiamo cominciato a chiacchierare in finlandese e lo stupore nei suoi occhi mi ha reso felice per tutta la giornata.
Il finlandese è una lingua difficile e non c’è giorno in cui penso a quanto sarebbe stato facile se fossi andata in un paese in cui parlano inglese, spagnolo o tedesco.
Ma il sorriso che compare sul viso di un finlandese quando gli parli nella sua lingua, ti ripaga di tutti gli sforzi fatti.
Per la prima volta nella mia vita sono davvero orgogliosa di me, perché ho ottenuto tutto ciò in poco più di 5 mesi e ho fatto tutto da sola. Senza la mia famiglia, i miei amici, la mia lingua, la mia casa, la mia Italia.

Per quanto riguarda la famiglia sento di aver preso completamente i loro ritmi e mi sento davvero a casa.
E’ bello tornare dal tuo viaggio a Copenaghen, abbracciare Nea-Veera e Justiina e raccontare tutto del viaggio.
E’ bello sapere di essere mancata a qualcuno, è bello sentirsi esattamente come se fossi sempre stata qui e come se fossi la loro “vera sorella”.

Non sono ancora arrivata al punto in cui dico “vorrei rimanere sempre qui” e forse non ci arriverò mai.
Perché ho ben presente che questo dovrà finire e sento la mancanza dell’Italia perché dopotutto le appartengo.
Ma sono sicuramente arrivata al punto in cui penso che lasciare la Finlandia sarà la cosa più difficile che abbia mai fatto, perché nonostante mi abbia fatto dannare e soffrire, mi ha aiutato a ritrovare me stessa, la voglia di fare, l’autostima, la serenità.
Sarà sempre la mia seconda casa e sono certa che il legame che ho creato con questo paese non mi abbandonerà mai.
Non posso negare che è arrivato anche il momento in cui ho paura di ritornare; ho paura che tutto sia cambiato, ho paura che le persone non siano più le stesse, ho paura di dovermi riabituare a tutto e soprattutto ho paura di scoprire come la “nuova me” reagirà alla sua vecchia vita.
Perché sono consapevole di essere cambiata, non ho più paura di dire la mia e ho capito quali sono davvero le persone con cui vale la pena stare. Non ho intenzione di circondarmi di persone che vogliono cambiarmi, che mi guardano dall’alto al basso, che mi giudicano. Sono felice di quello che sono e se le persone lo apprezzano bene, altrimenti non mi fa né caldo né freddo “eliminarle” dalla mia vita.

Comunque, passiamo agli aggiornamenti.
Grazie al cielo le festività natalizie sono passate senza troppe crisi di nostalgia e il capodanno, seppur non sia stato un granché, non è stato neanche così male.
L’ho passato a casa di Laura e poi siamo andate a vedere i fuochi d’artificio, niente di che ma ci siamo divertite!
Ecco un po’ di foto.

Io nel mezzo della bufera di neve :3Io, Laura e Katri.

Dato che non è successo nient’altro di interessante (ovvero non mi ricordo) salto subito al viaggio a Copenaghen.
Probabilmente sono stati alcuni dei giorni più belli da quando sono qui.
Stare insieme agli altri exchange students è sempre emozionante, nonostante ci conoscessimo solo da poche ore, non parlassimo la stessa lingua e provenissimo da culture completamente diverse riuscivamo a capirci alla perfezione, condividevamo le stesse paure, speranze, aspettative, delusioni e gioie.
Il primo giorno due ragazze danesi che erano state a loro volta exchange students ci hanno portato in giro per la città.
Erano simpaticissime e parlavano un sacco, dopo essere stata per 5 mesi in terra finnica non ero più abituata.

Questa è una delle foto di gruppo che ci hanno fatto mentre eravamo in giro e le ragazze erano le mie fantastiche compagne di stanza (più il ragazzo australiano che spunta da dietro).
Da sinistra c’è Charlotte. dal Canada (Quebec o si arrabbia), Joyce, Io, Lola dalla Germania, Jenna dall’Australia e Eva dall’ Austria.
Mentre facevamo il giro della città le ragazze ci hanno anche raccontato molte curiosità sulla Danimarca e Copenaghen, ad esempio:
Sapevate che la bandiera della Danimarca è la più antica al mondo? E che il lego è stato inventato lì?
E ora la mia vita ha un senso, so il significato di “LEGO”, che è l’unione di due parole danesi (che non ricordo), ma vuol dire “gioca bene”.
Tra l’altro il lego a Copenaghen è un po’ come Angry Birds in Finlandia. OVUNQUE.

La mattina del secondo giorno abbiamo avuto un orientation su cosa significa essere un exchange student, regole, emozioni e solite cose. E’ stato bello sapere di non essere l’unica a provare certe cose, è stato bello sapere di essere in una stanza piena di ragazzi che capiscono perfettamente quanto sia difficile certe volte.
Ci siamo soprattutto trovati d’accordo parlando della scuola e degli amici; certe volte vorresti solo che qualcuno faccia il primo passo, che ti saluti la mattina e ti chieda come va, ti dia un abbraccio, ti chieda di uscire.
Ma la maggior parte delle volte sei tu a dover fare il primo passo e dopo un po’ è davvero stancante.
Dopodiché siamo andati a pranzo e divisi in gruppi abbiamo dovuto svolgere dei “compiti”, ad esempio fare delle foto davanti a monumenti, chiedere informazioni agli abitanti della città riguardo ad edifici, personaggi e persino sui danesi o su di loro.
E’ stato davvero stancante perché abbiamo dovuto fare un sacco di cose in poco tempo, ma tra le persone che scappavano quando cercavamo di chiedere una foto, le guardie che si allarmavano perché gli eravamo andate troppo vicino per fare la foto ci siamo divertite un sacco.

Qua dovevamo scrivere “CPH” con i nostri corpi. Si, siamo consapevoli che non sembra ahah.

Fare foto con più biciclette possibili (Sono ovunque!)

Noi e la guardia! (Dopo aver aspettato per 10 minuti che smettesse di marciare).

 

 

Tra l’altro il nostro gruppo ha vinto e abbiamo ricevuto come regalo dei souvenir della Danimarca (Io ho preso una matita gigante con scritto ” I love Denmark”. Yuppiii.
Il terzo giorno abbiamo visitato Christiania, un quartiere indipendente di Copenaghen abitato da 850 persone.
E’ stato interessantissimo conoscere la storia raccontata da un abitante del luogo, che poi ci ha portato a fare un tour.
E’ stato abbastanza scioccante vedere la strada in cui vendono hashish e marijuana alle bancarelle (è illegale ma nessuno può fare niente perché si “autogovernano”), per non parlare della sorta di bagno all’aperto.
In pratica è una sorta di cabina di metallo per metà coperta; dopo esserci chiesti a cosa servisse abbiamo visto un ragazzo entrarci, tirarsi giù i pantaloni e fare la pipì in mezzo alla strada. Bello.
Tra l’altro tutta la gente può vederti la faccia, quindi magari mentre stai tranquillamente facendo i tuoi bisogni passa un tuo amico e cosa fai?  Lo saluti e ci fai una chiacchierata? :’)

 


Joyce e Charlotte a Christiania, dato che non è parte della UE quando esci c’è questo cartello 😀

 

Purtroppo il giorno dopo siamo tornati nei nostri paesi ospitanti ed è stato davvero brutto lasciare tutti.
Però all’aeroporto di Helsinki io e joyce ci siamo divertite un sacco con altri tre ragazzi (tedesco, taiwanese e giapponese). Anche loro sono in Finlandia ma al sud e poiché avevamo circa 5 ore di attesa abbiamo cazzeggiato e parlato tanto.
Tra l’altro per stare con noi hanno quasi perso l’aereo ahahah
Comunque questo viaggio mi ha riempito di carica positiva e sono pronta ad affrontare quello che mi resta della mia esperienza con lo spirito migliore che esista!

Per quanto riguarda le altre novità ho finalmente avuto il vestito per il ballo, me lo presterà una ragazza del terzo anno, è viola e io non amo particolarmente questo colore, ma devo dire che mi garba molto!
Appena farò una foto la posto!
Il mio partner ha come al solito il suo sorriso inquietante, SEMPRE. Ma mercoledì non c’era e io ho ballato con Jere, dato che anche la ragazza che fa coppia con lui era assente. Mi sono divertita un sacco perché è molto più simpatico (e carino 😛 ) e soprattutto non timido! Alleluia. 
Ma non fatevi strane idee, penso solo che potremmo diventare amici 🙂

Lo so che non sto aggiornando molto in questo periodo, è che ormai sono entrata del tutto nella mia vita finlandese e non è più così “nuovo ed eccitante”, ma ovviamente continuerò ad aggiornare il blog con pensieri, riflessioni e racconti delle occasioni speciali.
Magari non più così spesso come i primi mesi.
Alla prossima, heippa!

Neljä kuukautta. Quattro mesi.

Premetto che la prima parte di questo post è stata scritta l’8 dicembre e la seconda il 27. Si, in più di  due settimane non ho fatto in tempo a finirlo :’)
Ebbene si, ieri erano 4 mesi.
Impossibile dire se mi sembra di essere qui da una vita o solo da un attimo.
Oramai ci siamo, la metà della mia esperienza è alle porte e questa cosa a volte spaventa e a volte rassicura.
Ci sono quei momenti in cui  mi sembra di essere qui da una vita, non riuscirei a immaginarmi la mia vita di nuovo in Italia, mi sento a casa, nel posto giusto.
Altre volte mi sembra di essere ancora la stessa ragazza che quattro mesi fa ha messo piede sul suolo finlandese, senza sapere una parola e senza conoscere nessuno.
Dicono che dopo natale arriva il periodo migliore, la discesa.
Dicono che i mesi voleranno e non vorremmo più tornare, che le lacrime versate i primi tempi non saranno nulla in confronto a quelle degli ultimi.
La nostalgia dell’Italia sta lasciando spazio alla paura.
Sarò sicuramente felice di tornare, ma quante cose saranno cambiate? Quanto sarò cambiata io ? Cosa succederà qui in Finlandia mentre io non ci sarò?
Ieri Nea-Veera mi ha detto che non mi considera in modo diverso dai suoi fratelli.
Justiina oggi mi ha detto quanto sarà strano quando io non ci sarò e quanto saranno tristi.
Forse è stato il momento in cui mi sono sentita DAVVERO qui.
Non sono più l’ “exchange italiana”, sono parte della loro famiglia, mi considerano come loro sorella.
E’ una sensazione fantastica, sapere di avere due famiglie che ti vogliono bene.
Persone che in così poco tempo passano dall’essere sconosciute all’essere una seconda famiglia.
Mi fa paura sapere di dover lasciare tutto ciò.
Mi sentirò come il famoso 7 agosto 2013, sapevo ciò che lasciavo ma non sapevo ciò che avrei trovato. Succederà di nuovo tra 6 mesi e sarà dura affrontarlo.
Perché se alla partenza ero consapevole che avrei ritrovato la mia vita dopo 10 mesi, ora so che tutto ciò che ho qui, la mia vita finlandese, non tornerà più.
Almeno non come adesso.
Ma cercare di non pensarci è il modo migliore, semplicemente mi devo concentrare sulle cose positive che ho qui e in Italia e godermi al massimo il tempo che mi rimane.

A parte le riflessioni, l’aria natalizia finlandese è unica.
Tornare a casa alle 3 del pomeriggio, fuori è tutto buio e l’unica cosa che illumina il paesaggio sono le luci di Natale e ovviamente la neve, che oramai sembra non volersene andare per altri 4 mesi.
Entrare nella tua camera e trovare luci di Natale a forma di stella sulla la finestra, che la tua äiti (mamma) ha messo per te.
Festeggiare il giorno dell’indipendenza finlandese cucinando biscotti natalizi con i tuoi fratellini.
Imparare a fare le joulutorttu.
(Vedere post precedente se non ricordate cosa sono.)
Tutto ciò mi fa sentire bene e mi dà la carica per affrontare il gelido e buio inverno finlandese.

27/12/ 2013
L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze è stato divertente,  passato a giocare a nascondino con tutti gli altri studenti del liceo e i professori.
Si, avete capito bene,  i professori giocano a nascondino :’)
Questa è stata la nostra vendetta verso la scuola secondaria, che ha passato praticamente tutta la settimana a correre e urlare per i corridoi giocando a “ce l’hai” e a nascondino e disturbando le nostre lezioni.
Comunque ci siamo divertiti! Unico lato negativo della giornata: ultimo giorno di Aino-Katri al lukio.
Ha deciso di trasferirsi a Oulu per fare una scuola che poi le permetterà di diventare infermiera. Motivazione? Troppo stress.
Figliola, fidati che se conoscessi il liceo italiano cambieresti idea sul tuo concetto di stress! 😀
Ma vabè, sarà triste non averla più intorno, fortunatamente tornerà nei weekend e potremo vederci!

Per quanto riguarda la famiglia tutto bene, a parte una super incomprensione tra me Larissa e Nea-Veera che non ho ancora capito e abbiamo risolto concludendo che siamo tutte quante stupide.
In poche parole io ho detto a Larissa che a volte avevo la sensazione di non piacere a Nea-Veera, Larissa ha detto a me che Nea-Veera si chiede perché io non le parlo molto e non sto molto con lei.
Allora io, convinta di aver capito la situazione (Ovvero che non ci parliamo molto perché entrambe abbiamo la sensazione di non andarci a genio) decido di parlare con Nea-Veera, che sostiene di non aver mai detto niente del genere :’) aggiungendo: “e perchè non dovresti piacermi?”.
Alla fine parlando tutte e tre insieme abbiamo risolto e penso che la situazione migliori sempre di più.

Ma raccontando le mie avventure natalizie, dato che sono un tipo organizzato e puntuale (certo, come no.) il 23 dicembre mi sono accorta di non avere tutti i regali.
Quindi io, Santeri, Nea-Veera e Larissa ci siamo messi in viaggio per Kajaani e lì abbiamo fatto shopping natalizio.
E abbiamo mangiato un super hamburger da un grill di lì. No davvero, non ricordo di aver mai visto un hamburger così grosso in vita mia. :’)
Tornati a casa ci aspettavano le “pulizie di natale”, quindi polvere, aspirapolvere, sbattitura di tappeti, angoli di casa pieni di polvere che non ti ricordi neanche di aver mai visto.
Però essendo in molti ce la siamo cavata in poco tempo. Ecco il vantaggio di avere 5 figli + amici/ cugine  :’)

Ed eccoci al 24, ovvero Natale!
Qui non si festeggia molto il 25, ma la vigilia è stata davvero magica 🙂
Dopo essermi svegliata e docciata e colazionata (?) ho notato un bell’abete di 3 metri in salotto, che Unto aveva preso dalla foresta.
Il mio fratellino mi ha chiesto se volessi decorarlo insieme a loro e così ci siamo messi al lavoro. Questo è il risultato:

Dopodiché verso le 2 abbiamo mangiato il cibo di Natale. Era decisamente presto perché in teoria doveva essere una cena, ma alle 4 saremmo dovute andare a cantare in chiesa (yuppi) quindi è andata così.
Il nostro cibo di Natale consisteva in:
Porkkanalaatikko: Una sorta di sformato di carote e porridge di riso, direi il mio preferito!

Bataattilaatikko: sformato di patate dolci. Ok, era decisamente strano perché sapeva leggermente di pipari (biscotti natalizi), ma sarà che sto sviluppando un gusto finlandese… A me è piaciuto!

Joulukinkku: Ecco cosa non manca mai sulle tavole di un finlandese.
Letteralmente significa “prosciutto di natale” ed è un MEGA prosciutto che richiede una preparazione infinita.
Deve stare più o meno una notte nel forno.
La cosa più divertente è stata vedere la mia host mum salarlo, perché bisogna farlo con una siringa e acqua salata.
Per la serie: operazioni chirurgiche su un prosciutto.
Alla fine è venuto strabuono e ancora adesso si cerca di farlo fuori da quanto era gigante :’)

Inoltre c’era questo lanttulaatikko, che ancora non ho idea di cosa sia.
La traduzione di “lanttu” in italiano è “rutabaga”. Mai sentito in tutta la mia vita un nome del genere :’)
Insieme a tutto ciò Carita aveva fatto delle “porkkanapiirakka” che erano strabuone.
Sono una sorta di pane integrale con all’interno carote e porridge di riso.
La cosa che più mi stupisce è quanto poco mangiano rispetto a noi italiani. Finisci il pranzo che non ti senti morire nè scoppiare, ma in compenso c’è la regola che si può mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Non contando tutto il cioccolato che viene regalato ed è troppo buono per non essere mangiato 😀

In ogni caso dopo essere tornati dalla chiesa è arrivato il nostro Babbo Natale.
Si, qui Babbo Natale fa il giro di tutte le case e tira fuori dal sacchetto i doni per ognuno.
Per la cronaca quest anno era uno dei ragazzi della mia scuola, che io non ho neanche riconosciuto ahah.

Io ho ricevuto una collana, un paio di pantaloni e un libro per cucinare i muffins dai miei genitori ospitanti :3
Cioccolato da una delle nonne, cioccolato e calze di lana dall’altra, una tazza di Winnie the Pooh da Nemppis (che avevo scelto io ahah), pantaloni del pigiama e calze da Larissa e un maglioncino e un braccialetto dai miei genitori italiani.
Da Laura una collana a forma di cuore e da Merja e Aino-Katri, smalti, un pupazzo a forma di pinguino e surprise surprise… Cioccolato :DD
Non mi aspettavo così tanti regali e ne sono stata felicissima!
Vi posto un po’ di foto random del nostro Natale.

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Tra l’altro ho avuto la gioia immensa di mangiare il pandoro che mia madre mi ha spedito dall’Italia.
E’ piaciuto a tutti tranne a Justiina, che sostiene di non poterci neanche camminare di fianco perché puzza.
Cioè, il pandoro… puzza… Non è possibile 😦

Il 25 è stato un giorno di rilassamento e a parte guardare film e mangiare di nuovo il cibo di natale non abbiamo fatto niente.
Ah si, anche un pupazzo di neve :’)
Se il 24 ero felicissima del mio Natale non posso negare che il 25 mi sia presa un po’ di malinconia.
Sapere che tutti i parenti stanno festeggiando e tu sei a casa a fare nulla, a Natale! Non è proprio il massimo.
Probabilmente è perché sono sempre stata abituata a festeggiare il Natale il 25 e questa cosa mi ha destabilizzato un po’.
Ma vabè, di sera mi sono sentita meglio sapendo che ero sopravvissuta alle feste.
Inoltre dicono che dopo Natale arriva il periodo più bello per gli exchange. 😀
L’unica cosa è che ora vedo il tempo scorrere ancora più veloce! Mi sembra ieri che cominciavo a scrivere questo post per i 4 mesi e mi ritrovo a finirlo che oramai sono 5! Metà strada è quasi andata…

Sono emozionata perché manca poco al nostro viaggio a Copenhaghen, l’8 si parte! Spero di riuscire ad aggiornare il blog per i 5 mesi o al massimo dopo il viaggio così racconterò tutto 🙂

Buone feste amici italiani! Alla prossima :*

Un anno fa.

Un anno e qualche mese fa, cominciavo a pensare e a sognare la mia esperienza all’estero.
Un anno e qualche mese fa leggevo blog da tutto il mondo e ogni giorno sognavo di finire in un paese diverso.
Un anno e qualche giorno fa disegnavo alberi e rispondevo a domande strane, facevo i test “d’idoneità”.
Un anno fa, il 27 novembre 2012, ricevevo una splendida notizia.
Avevo passato le prime fasi delle selezioni di Intercultura!
Un anno fa sognavo tutto questo, ero piena di speranze, emozioni, coraggio, voglia di fare.
E ora eccomi qui. Non mi sembra possibile che sia davvero passato tutto questo tempo.
E’ vero quello che dicono, che l’exchange year non è un viaggio che dura solo 10 mesi, si parte molto prima.
L’altro giorno riflettevo su questa cosa e mi sono posta una domanda “Quello che sto vivendo era davvero ciò che mi aspettavo?”.
La risposta è no, assolutamente no.
Un anno fa pensavo a quanto sarebbe stato tutto perfetto, un rapporto meraviglioso con la famiglia, pensavo che il tempo sarebbe volato, pensavo che avrei conosciuto gente da tutto il mondo, che avrei avuto un sacco di amici.
Quando mi dicevano che sarebbe stato difficile mi entrava da un orecchio e mi usciva dall’altro.
Insomma, certo che sarebbe stato difficile, ma sono sopravvissuti tutti no?! E poi non avevo mai sentito un exchange parlare dei momenti duri di questa esperienza.
Tutti felici, a raccontare di quanto l’exchange year fosse stato il migliore della loro vita.
Ebbene si, futuri exchange, ci sono tante cose che non vi dicono.
Non vi dicono quanto sarà dura quando tutti vi ignoreranno perché non parlate la loro lingua e ancora peggio quando la imparerete un po’ ma nessuno avrà la pazienza di starvi dietro e parlare un po’ più lentamente.
Non vi dicono quante volte dovrete ricacciare indietro le lacrime per non sembrare deboli.
Quante volte piangerete davanti a un messaggio dei vostri amici o dei vostri parenti, un po’ per nostalgia, un po’ perché vi rendete conto di quanto siete fortunati ad averli e a quanta forza vi danno.
Quante volte sarete tristi, ma fingerete un sorriso davanti alla vostra famiglia per non far credere che stiano facendo qualcosa di sbagliato con voi.
Quante volte vi verrebbe solo voglia di urlare addosso alle persone “Mi vedi? Sono qui! Ho solo bisogno di un amico, solo bisogno di un abbraccio!”. Ma non potrete farlo.
Quante volte dovrete ricominciare da capo, con la lingua, con le relazioni, con le sicurezze che pensavate di aver trovato.
E ora non prendetemi come l’exchange depressa di turno, prima o poi ognuno di noi si trova davanti a queste sensazioni, non si scappa, fa parte del gioco.
Si deve solo imparare a superarle, stringere i denti e pensare che non potrà che farci bene, che mal che vada hai sempre una vita in Italia a cui tornare.
Sono felice di dire che sto facendo quello che molte persone non hanno avuto il coraggio di fare. Sono orgogliosa di me e piano piano la nostalgia per l’Italia si trasforma, non è più quella brutta sensazione che ti fa dire “Ma cosa ci faccio qui?”, è quella sensazione che ti fa pensare “Sono felice di avere la mia vita italiana, nonostante tutto. Sono orgogliosa di essere italiana, non vedo l’ora di tornare e riprenderla in mano!”.
Se devo pensare alla mia vita finlandese posso dire che sto costruendo qualcosa che mi piace.
Quando l’altro giorno la mia amica tedesca mi ha detto “Tu sei l’exchange perfetta, non hai problemi con la famiglia, sai già un po’ parlare a novembre…” non sapevo cosa dire.
Forse è vero, non lo so, ma sicuramente tutti i traguardi che ho raggiunto sono merito mio.
Con la famiglia sono stata fortunata, in particolare con la mia host-mum.
Non posso fare a meno di pensare che sia un supereroe, 5 figli e voler ospitare un’ exchange student per un anno.
Ogni mattina si alza e il suo primo pensiero è svegliare i bambini, preparare la colazione, ricordare a tutti gli impegni della giornata, minacciare chi non si vuole lavare i denti o uscire dal letto.
Eppure è sempre pronta ad ascoltarmi, parlarmi delle abitudini finlandesi, ridere con me, parlarmi in finlandese e risolvere ogni mio problema.
Il mio host-dad è il classico finlandese che capisce l’inglese ma si vergogna a parlarlo, quindi le uniche conversazioni che abbiamo sono monologhi da parte sua a una velocità impressionante.
Ma ora sto cominciando a seguirlo (un po’) e questo mi fa piacere.
Nonostante so che il mio rapporto con lui non potrà mai essere come quello padre e figlia, forse perché penso ancora a mio padre, con cui ho un rapporto troppo speciale.
Avere 5 fratelli è bello e a volte stressante. E’ bello perché in casa non c’è mai silenzio e come dice Nea-Veera puoi sempre scegliere con chi parlare.
E’ stressante perché ognuno ha le sue paturnie, ognuno ha i suoi problemi, i bambini urlano, le sorelle adolescenti con la luna storta un giorno si ed uno no.
Sono felice di aver trovato le mie sorelle, sicuramente è una fortuna avere qualcuno in famiglia che ha più o meno la tua età ma a volte è difficile.
E’ difficile capire il loro carattere, è difficile quando a volte le vedi insieme e ti senti esclusa, come a pensare che non avrai mai quel tipo di rapporto che hanno tra di loro.
Sicuramente sono io troppo sensibile, ma ancora faccio fatica ad abituarmi a quella sensazione di “essere ignorata”che regna nelle case finlandesi.
Ma da qualche settimana non mi fa più così male, ho deciso che non mi farò più ferire da questo.
Siete in camera con gli amici e mi ignorate anche se cerco di integrarmi? Bene, me ne vado nella mia stanza, sopravvivo anche senza.
Questo sicuramente mi fa sentire un’ asociale e a volte un po’ sola, ma cosa ci devo fare?
Un altro consiglio che mi sento di dare a chi vorrebbe scegliere la Finlandia è che dovete saper sopportare la “solitudine”.
I finlandesi sono così, rispettano i tuoi spazi e la tua indipendenza, anche troppo direi!
Dovete stare bene con voi stessi.
Sicuramente queste sensazioni si accentuano ora, nei mesi più bui dell’anno che inevitabilmente portano un po’ di malinconia. Ma noi siamo forti e li supereremo, soprattutto quando la primavera ci riporterà il meritato sole e noi vivremo la parte migliore dell’esperienza.
Non fraintendetemi, amo l’inverno finlandese.
Amo svegliarmi la mattina e vedere tutto bianco, la neve che rende tutto più pacifico e silenzioso, le luci di natale che cominciano ad apparire ovunque, illuminando le case, gli interni e le strade più buie.
Amo sorseggiare la bevanda di Natale, il “glogi” (non trovo la o con la dieresi) . Dolce e caldo, l’ideale dopo una camminata al freddo.
Amo sentire l’odore di zenzero e dei cibi tipici natalizi, amo camminare di mattina verso la fermata e vedere un cielo a volte rosa, a volte azzurro, con colori meravigliosi e mai visti.
La mia vita qui è così tranquilla, così rilassata.
Questa sicuramente è una cosa che mi mancherà.
Una cosa che invece mi manca della mia vita italiana è avere qualcosa da fare nei weekend.
Sembra una cosa stupida ma anche solo andare fuori a mangiare, andare in un centro commerciale, andare al cinema , andare a trovare un’amica senza dover fare da 8 a 40 km.
Le distanze sicuramente sono una cosa che non aiuta i finlandesi e il loro spirito sociale.
Per non parlare di Puolanka, in cui il massimo della vita è un pub dove nessuno va perché trovi maniaci e il “ristorante” Esteri, che è la mia salvezza perché fanno le pizze. Nonostante siano lontane anni luce dall’originale, in qualche modo devo sopravvivere no? 😀
Non pensavo mi sarebbe mai mancata la “vita di città”, soprattutto ora che non si può più andare a fare la “vità di foresta” , camminare e arrostire salsicce e pulla, a causa della neve.
Nonostante la noia, nonostante i dolori, i momenti difficili, il mio umore non sta subendo cadute da un bel po’.
Un po’ perché a scuola ho trovato amiche fantastiche, un po’ perché sono forte dell’appoggio della mia famiglia qui (sbalzi d’umore e “lunaticità” (?) a parte), un po’ perché mi rendo conto di quanto sia fortunata a poter vivere il mio sogno.
E nonostante la voglia d’Italia, quando mi ritrovo a chiedermi : “Ne è davvero valsa la pena?”, non esito a rispondermi “Si e mille volte si!”. Era proprio quello che mi serviva.
Futuri exchange, se questo è il vostro sogno e siete pronti ad affrontare l’anno più meraviglioso, incredibile e difficile della vostra vita.. Partite, è una scelta di cui non vi pentirete! 🙂

 

La stagione natalizia qui è ufficialmente aperta e io vi lascio con il glogi, i pipari e joulutorttu, tipici cibi natalizi, alla prossima 😀

Missä talvi on? Where’s the winter?

Okey, ora non prendetemi per pazza quando chiedo l’inverno mentre ci sono dagli 0° ai -5° gradi. Il fatto è che non c’è neve, c’è solo questa dannatissima “ranta”. Nevischio, acqua mista a pioggia, paska. (merda). Oltre a irritarmi perché ogni mattina mi ritrovo lavata, crea uno schifoso strato di ghiaccio per terra che mi ha già fatto cadere una volta. Per non parlare di tutte le volte in cui ho dovuto aggrapparmi a qualcuno per non scivolare. A quanto pare dicono che questo sarà una sorta di “warm winter”. Ma dico, proprio quando ci sono io?!. Chiuso il capitolo meteo, vi racconto come me la passo. Come mi pare di aver già detto questo weekend l’ho passato ad Oulu, a casa di Joyce, l’exchange da Taiwan. La mattina mi sono svegliata di buon’ora (ma in ritardo :’) , così ho ingurgitato un po’ di caffè per arrivare viva alla fermata del bus, mi sono fatta un toast da portare via e Unto mi ha portato in macchina fino alla fermata per non farmi congelare, dato che c’erano -7 gradi. Questi piccoli gesti mi stupiscono ogni volta, mi sento fortunata ad aver trovato genitori finlandesi come i miei, per quanto alcune volte non riesca a comprenderli. Comunque dopo 2 ore e mezza di viaggio io e Matteo siamo arrivati a Oulu, dove ci aspettava Saara, la ragazza dell’associazione. Siamo andati a bere un caffè e fare uno spuntino dato che non avremmo potuto pranzare fino all’una, quando Joyce finiva scuola. E’ stato abbastanza piacevole, abbiamo chiacchierato e poi Saara ci ha portato a vedere un museo in cui c’era una bellissima mostra sull’arte della Lapponia. Io di quadri me ne intendo più o meno 0, ma quei colori mi hanno conquistato. All’una siamo andati a prendere Joyce e per pranzo abbiamo mangiato una pizza davvero enorme. :’) Ho notato che non riesco più a mangiare una pizza intera senza sentirmi morire, dannate porzioni finlandesi! Comunque verso le 3 il nostro “meeting” è finito e Joyce mi ha portato a vedere il “fat policeman” che si trova nella piazza del mercato. Image Dopo siamo entrate in una sorta di “mercato al chiuso” fantastico, pieno di prodotti tipici finlandesi. Mi sono ripromessa di tornarci quando sarò ad Oulu per prendere l’aereo per Milano, così potrò portare a tutti carne di renna e dolci 😀 Image   Image Dopo aver girato per negozi e preso un the caldo siamo andate in un centro commerciale in cui ci sarebbe stata una “christmas opening”. Si, a metà novembre :’) Con tanto di coro di bambini, babbo natale e fuochi d’artificio. Lì abbiamo incontrato due amiche finlandesi di Joyce, una delle quali conosce Merja. (Per la serie: quanto è piccolo il mondo.. O forse la Finlandia? 😀 ) Dopo aver fatto la spesa con i genitori di Joyce per le nostre cene italiana/ taiwanese siamo tornate (sfinite) a casa, abbiamo guardato “Una scatenata dozzina” (da quanto tempo!) e siamo andate a letto. Il sabato è partito con una lezione di italiano per Joyce (che cucciola, non riesce a dire la “r”) ahaha e con un po’ di shopping. Dopodichè siamo tornati nel “mercato al chiuso” e preso un caffè con “juustoleipä”. Letteralmente significa “formaggiopane” e giuro che non ho ancora capito se è formaggio o pane, comunque con la marmellata è strabuono :’)

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Tornati a casa ho fatto la mia pasta alla carbonara, che è piaciuta a tutti. Hanno fatto il bis e mangiavano come se non vedessero il cibo da anni, e io che mi preoccupavo perché era mezza improvvisata (con il bacon D:). Verso sera dato che ho detto che mi piace nuotare ma a Puolanka non c’è una piscina i genitori di Joyce ci hanno portato al centro sportivo vicino a casa loro. Dopo aver superato il trauma di dover fare la doccia nuda. (!!) e di non dover obbligatoriamente portare la cuffia, sono stata troppo felice di nuotare di nuovo! E in perfetto stile finlandese alla fine abbiamo fatto la sauna. Tornate a casa abbiamo fatto uno spuntino (strano eh?), ed ecco che arrivano i Joulutorttuja e i pipari, tipici dolci natalizi. Erano comprati al supermercato ma comunque buonissimi. Vi posto la foto dei torttuja :3

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La sera abbiamo mangiato le classiche salsicce finlandesi fatte sul fuoco e l’insalata, abbiamo visto un film, chiacchierato e nanna di nuovo. Mi ha stupito come non riuscissi più a dormire in un letto a due piazze ahah. Mi spiego meglio, la host-sister di Joyce è in Australia per 5 mesi e così ho dormito nel suo letto (grande quanto il mio in Italia), ma per abitudine al mio letto qui, che è strettissimo, ho dormito rannicchiata per tutta la notte ahah. La domenica sono tornata a casa verso le due e mi sono ritrovata a pensare “Casa dolce casa”. Questo mi ha fatto capire come finalmente dopo quasi quattro mesi comincio a considerare questa come la mia seconda koti. 🙂

Avevo voglia di raccontarvi il mio weekend, per il resto la routine procede e non c’è nulla di nuovo. Questo weekend saremo da Aino-Katri e la prossima è settimana di esami, quindi vedrò quando riesco ad aggiornare. Alla prossima, näkemiin! 😀

Kolme kuukautta Suomessa. 3 months in Finland. 3 mesi in Finlandia.

Ok, ho appena realizzato di non aver fatto un post per i tre mesi qui, il 7 novembre.
Quando penso che l’altro exchange italiano, che ha scelto un semestrale, andrà via tra meno di un mese e mezzo mi sento sollevata e credo di aver preso la giusta decisione ad aver scelto l’annuale.
Non nego che la sola idea di tornare a casa mi provoca un’ emozione assurda e una sensazione positiva, ma sarei davvero pronta a tornare tra un mese?
Non penso. E’ assurdo come i 7 mesi che ancora devo trascorrere qui mi sembrino tanti, ma allo stesso tempo quelli che mi rimarrebbero se facessi un semestrale mi sembrino nulla.
Tante volte, soprattutto all’inizio, ho pensato: “non stressarti sull’idea dei 10 mesi, se a gennaio volessi tornare, chi te lo impedisce?”. Questa cosa mi ha aiutato tanto a superare i momenti difficili, quei momenti in cui tutto il tempo  che ti resta da trascorrere qui è un peso e basta.
E’ ovvio che ora come ora mi dico che il tempo passa, passeranno tutti i mesi che mancano dal rivedere la mia Italia, e se lo faranno come ora, passeranno troppo in fretta.
A volte mi sembra di essere qui da anni, a volte vedo la mia esperienza sfuggirmi dalle mani e vorrei solo fermare il tempo.
E’ vero, a giugno sarò di nuovo nella mia casa, con i miei genitori, i miei amici, la mia calorosa atmosfera italiana. 
Ma come farò a lasciare quella che per dieci mesi è stata la mia vita? I luoghi che ho visto, le persone che mi sono affianco in questo lungo viaggio di crescita personale, in quest anno, il più duro e bello della mia vita.
Tutto ciò sta entrando dentro di me, tutto ciò, brutte cose comprese, sta lasciando un segno indelebile.
Larissa che mi chiede “Perché non puoi semplicemente stare qui per sempre?”.
Justiina che non vuole fare il suo “confirmation camp” a giugno mentre io sono qui perché si perderebbe una settimana con me.
Nea-Veera che crede in me, mi parla finlandese e mi chiede “Giulia, com’è possibile che il tuo finlandese sia così buono? Devi essere motivata!”.
Si, sono motivata. Perché questo è il modo per ringraziare queste persone che mi hanno accolto come parte della loro vita, che mi hanno fatto arrabbiare, piangere, ridere, essere felice. Questo è l’unico modo per lasciare un segno nelle loro vite, l’exchange italiana che ha imparato il finlandese ed è diventata una parte integrante della Finlandia.
La nonna e la zia, sempre preoccupate che io abbia mangiato o no.
Le persone che mi fanno i complimenti perché capisco il finlandese.
Si può appartenere a due mondi? 
In fondo questa sarà stata la mia vita solo per 10 mesi, come fare per non lasciare che il ricordo svanisca una volta tornata in Italia?
Queste sono le domande che mi tormentano, perché nonostante abbia una voglia immensa di casa, sono perfettamente consapevole che una volta tornata in Italia avrò lasciato qui una parte importante di me e mi sentirò incompleta senza la mia “seconda casa”.
Ma forse non è il caso di pensarci per ora, pensiamo alle cose positive, al prossimo weekend che passerò a Oulu con la mia amica exchange da Taiwan! 😀 E al prossimo ancora in cui staremo a dormire a casa di Aino-Katri e naturalmente… mangeremo pizza! Finally! (:
Non vedo l’ora che passi questa settimana di scuola per poter stare con Joyce!
Io e l’altro exchange italiano partiamo da Puolanka venerdì mattina (niente scuolaa 😛 , dopodiché incontreremo la nostra responsabile di area e faremo qualcosa noi exchange e lei.
Ovviamente lo so che andremo a mangiare da qualche parte ahaha.
Volevo aprire una parentesi sul grasso da exchange student.
Tutti si lamentano che prendono chili su chili, io neanche uno.
E’ vero, mi sento più legata al cibo, nel senso che è una situazione troppo particolare e abbastanza “stressante”, quindi se ti viene voglia di cioccolato non pensi “Oh no, ingrasso”, dici “ma che cavolo, ci manca solo che mi tolgano il cioccolato”.
Oppure pensi “Ho tutto questo cibo solo per un anno, vale la pena assaggiare tutto”.
Normale… Ci sta anche ingrassare uno o due chili, ma quando sento di gente che ha preso 15/20 chili mi prende il panico. COME? Come è umanamente possibile?
Ma a proposito di cibo, vi mostro cosa abbiamo fatto io e Larissa ieri.
Avevamo una cena in famiglia dato che qui era la festa del papà e abbiamo fatto le “karjalanpiirakat”, una sorta di pane con dentro il porridge di riso.
Tutti ci hanno fatto i complimenti e hanno detto che non ne avevano mai mangiate di così buone. #proudofme!

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Sono consapevole che i miei post stanno diventando un bordello, ma ormai ho preso la routine finlandese ed è noioso raccontarvi cosa faccio giorno per giorno.
In ogni caso la cena è andata bene, ci sono stati molti momenti in cui ho “parlato” finlandese con i nonni e gli zii e mi sono sentita bene, altri momenti in cui mi sono sentita in disparte perché le mie sorelle e cugine non erano lì per vari motivi e non sapevo con chi parlare.
Ma proprio nel momento in cui mi sentivo un po’ triste l’amica della mia host-mum è venuta da me perché suo figlio di 7 anni voleva sapere come si dicesse “bye” in italiano, per potermi salutare mentre andava via.
Quando gliel’ho detto è venuto da me, mia ha sorriso e mi ha detto “ciao!”.
Non lo so, mi ha fatto sciogliere, it really made my day.
Ora, dato che sono una persona cronologicamente ordinata (LOL) vi racconto cosa ho fatto venerdì.
Dopo scuola io e Larissa siamo andate da Elli per il suo compleanno e dopo aver cucinato la torta ho incontrato una sua amica da Oulu, Elina.

 

 

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Pur essendo del ’98 aveva un inglese quasi perfetto ed era molto simpatica.
Abbiamo fatto il chubby bunny challenge, se non avete presente cosa sia ora ve lo spiego ahah.
In poche parole consiste nel mettere in bocca un marshmellow alla volta, dicendo “un chubby bunny” e poi “due chubby bunny” e così via.
La cosa divertente è che quando superi i tre cominci a non riuscire più a parlare e a ridere come un’idiota, fino a che non devi sputare tutto per evitare il soffocamento immediato.
Mi sono ammazzata dal ridere!
Ma ovviamente non è finita qui, manca il “water challenge”.
Se è possibile, abbiamo riso ancora di più che con il chubby bunny.
Questo consisteva nel sedere davanti alla tua amica con la bocca piena d’acqua e allo stesso tempo ascoltare dei video divertenti.
Ovviamente ti viene da ridere. E l’unica regola qual è? Se ti viene da ridere non puoi ingoiare l’acqua, devi sputarla. Ma attenzione: non verso il basso, a mo’ di fontana,  in modo che arrivi addosso alla persona che è davanti a te.
Sembra disgustoso e in effetti lo è, ma è troppo divertente ahahaha.

Un’altra cosa degna di nota di questa settimana sono state le prime prove di recitazione del musical, in cui ho parlato finlandese.
E’ difficile ma alla fine delle prove mi hanno fatto i complimenti  per la pronuncia, quindi anche questo sta andando per il verso giusto.
Oggi è domenica e stranamente non mi sento giù di morale come al solito. (non so perché la domenica mi faccia questo effetto).
Ho una stranissima febbre a 37 che non mi lascia in pace, ma mi sento carica per cominciare una nuova settimana.
Ci sentiamo alla prossima! 😛

 

 

 

Minä puhun vain suomea :D (Parlo solo finlandese).

Ebbene si, come potete intuire dal titolo la fatidica data è arrivata. Da ieri solo finlandese (o almeno ci si prova).
Siccome è da una settimana che non aggiorno e non mi sono segnata niente, penso che farò un post generale diviso per categorie.

  • Lingua.

Il problema più grande è che con il fatto di parlare finlandese le conversazioni perdono decisamente spessore, quindi se voglio dire qualcosa o raccontare devo farlo in inglese ed eccoci punto a capo :’)
Inoltre è fottutamente difficile parlare finlandese quando dopo tre mesi hai ingranato alla grande con l’inglese e le persone che frequenti lo parlano benissimo :/
Ma sicuramente ci stiamo tutti impegnando a parlarlo.
La cosa più divertente è Larissa che si dimentica e infila parole inglesi ovunque, Nea-Veera che si rifiuta categoricamente di parlare inglese (a meno che non capisco, ovvio ahah) e se mi rivolgo a lei in inglese mi dice “What language was that?” o “Puhu suomea, saatana!” (“Parla finlandese, *parolaccia* !) .
Ma le soddisfazioni arrivano, quando ti guardano stupiti, quando ridono a un tuo “discorso” che hai fatto in finlandese, quando fai la tua prima conversazione telefonica in finlandese e ti capiscono.
Sono orgogliosa di me perché nessuno degli altri exchange è al mio livello.
Sarà che sono portata per le lingue, ma sicuramente buona parte di quello che sto ottenendo è dovuto alla mia determinazione nell’imparare questa lingua, una delle più difficili al mondo.
E’ stato difficile, essere attenta alle conversazioni anche quando non capivo nemmeno una parola, solo per indovinare ciò che stavano dicendo.
Concentrarsi sui sottotitoli quando guardavo la televisione, per imparare nuove parole.
Chiedere il significato di ogni parola mi passasse per la testa, dare il massimo al corso di finlandese, prendere libri per bambini.
Ma alla fine tutte queste cose hanno portato buoni risultati! 😀

  •  Scuola.

Tutto procede e abbastanza bene. Comincio a essere seriamente preoccupata per russo! Riesco a leggere quasi tutte le parole nel nuovo alfabeto, ma la professoressa sembra essersi dimenticata che noi non parliamo finlandese ed è veramente un’ idiota; sta andando velocissimo e non fa nulla per farci capire meglio.
Per il resto le lezioni di filosofia sono quasi interessanti e il professore parla inglese per TUTTA la lezione D:
Dovrebbero farlo santo.
Ho novità sul fronte “ballo della scuola”.
Non so se ridere o piangere, ma la professoressa di educazione fisica CI HA TROVATO (ha fatto tutto lei, perkele!) i partner per il ballo. A me e Laura intendo.
Ovviamente essendo state avvisate in ritardo i migliori erano già presi ed è finita che io devo andarci con uno del terzo anno, che ha accettato di venire con me ma poi non mi ha nemmeno parlato, perché è troppo timido per farlo.
E poi sembra un tipo strano, ma vabè, la prendo sul ridere.
Alla fine mi interessa solo fare questa esperienza e avere un vestito figo, ovviamente. (*^*)
Ne parlavamo con Nea-Veera e abbiamo convenuto che un vestito blu scuro un po’ brillantinato sarebbe figo, Katja avrà lo stesso colore ma lei dice che “I will look better” 😛 ahah.
Comunque io amo la scuola qui. Non avrei mai pensato di dirlo ma per la prima volta nella mia vita ( se non forse quando andavo alle elementari?) mi alzo dal letto e sono tranquilla.
Mi preparo, faccio colazione con calma, chiacchiero con Nea-Veera e sono pronta ad affrontare una nuova giornata.
Mi rallegro perché so che vedrò Larissa, Laura,  Merja, Aino-Katri e tutti i miei amici.
Niente stress, niente verifiche, niente interrogazioni. E sono gli studenti più preparati al mondo in quasi tutte le discipline. Come fanno? Non lo so, spero di capirlo entro maggio.
Forse sarebbe il caso che qualcuno cominci a farsi due domande sulla scuola italiana? Questo sicuramente.
Ah poi venerdì le lezioni si sono interrotte dopo pranzo perché i rappresentanti di istituto avevano organizzato un gioco a cui io ho preso parte. Consisteva nell’indovinare le “identità” delle persone.
In pratica chi partecipava stava seduto sul palco con un numero al collo, di fianco c’era uno schermo con tutte le identità, una persona della scuola saliva sul palco e aveva tre tentativi per indovinare a chi appartenevano.
Si poteva anche scegliere l’aiuto dai professori, che ti dicevano il loro parere ahah.
Dopo il gioco (che è durato un’ora in meno del previsto) nessuno aveva i quaderni e quindi a filosofia abbiamo fatto una sorta di quiz su internet che riguardava la cultura generale.

 

  • Amicizie e tempo libero.

A questo proposito vorrei raccontare il weekend a casa di Merja, ci siamo divertite molto.

Sua madre è simpatica (tra l’altro è la sorella di Unto, il mio host-dad) e oltre ad averci preparato delle buonissime tortillas per cena la mattina seguente ci ha insegnato a fare dei pulla con una forma particolare. Molti sono venuti uno schifo esteticamente ma erano buonissimi in ogni caso 😛
Per il resto abbiamo giocato a monopoli, guardato Harry Potter e chiacchierato tanto.
Mi sono davvero sentita tra amiche! 😀
Le novità sul fronte musical sono che…. Ho la parte di Helga! Si, dovrò fare un monologo in finlandese! D:
Sono abbastanza preoccupata di non ricordarmelo a memoria, però l’ho appena provato con Nea-Veera e Santeri e mi hanno detto che è andato bene! La soddisfazione più grande è stata la parte in cui Nea-Veera mi ha detto “perfect!” anche se era la prima volta che lo leggevo, senza che lei me lo facesse sentire. (Oh yeah!).
Tutto procede per il meglio, a danza stiamo preparando lo spettacolo natalizio e probabilmente con la scuola faremo un concerto natalizio, in cui suonerò il piano e forse canterò.
Ma bando alle ciance, vi posto qualche foto.

pulla

Ieri invece io, Carita, Justiina, Kata (host-mum di Matteo) e una tizia (?) siamo andate a camminare nella foresta e poi ci siamo fermate a mangiare in una sorta di casetta fatta di legno in cui ci si poteva fare un focolare.
Per l’occasione oltre alle solite salsicce abbiamo portato le piadine spedite dai miei genitori e tutti hanno apprezzato! 😛

fuoco

Beh direi che per questa settimana va bene così, alla prossima! 😀

Find the happiness in myself.

Si, aggiorno solo ora nonostante sia in vacanza da lunedì e non abbia avuto niente da fare, ma la realtà è che mi sembrava alquanto inutile aggiornare il blog raccontando di quanto mi annoiassi :’)
Vabbè forse esagero, ho passato anche dei bei momenti in questa settimana e avuto molti momenti di umore “alto”!
Ma di questo parlerò dopo, ora voglio parlare di una sensazione che ho provato oggi.
Essendomi riposata molto in questi giorni avevo molte energie represse (?) e ho deciso di andare a camminare per fare un po’ di esercizio fisico e allo stesso tempo godermi la natura.
Non so neanche perché, non so cosa sia scattato improvvisamente nel mio cervello, ma mi sono sentita bene.
Camminando sulla strada, solo io, gli alberi, una leggera pioggerella che mi bagnava l’impermeabile e la mia musica.
Le canzoni e le frasi in cui mi rispecchiavo si susseguivano.

I walk a lonely road, the only one that I have ever known, don’t know where it goes but it’s home to me and I walk alone
[…] 
Sometimes I wish someone up there will find me, ‘til then I walk alone“.

E poi ancora:

It took a long long time to get here , it took a brave, brave girl to try  […]  I’ll never be perfect, but at least now i’m brave
Now, my heart is open and I can finally breathe ,don’t be mad, it’s just the brand new kind of free ,that ain’t bad, I found a brand new kind of me
Don’t be mad, it’s a brand new time for me”.

E’ strano, perché da quando sono qui il mio umore dipende soprattutto dagli altri, dai piccoli gesti o le piccole conversazioni che possono cambiare una giornata.
Invece oggi no, è stato un momento semplicemente dedicato a me e ne sono stata felice, come sono stata felice di condividere poi questo buon umore con le altre persone.
Questo, insieme a messaggi che ho letto da altri exchange mi ha fatto capire una cosa.
Dovremmo trovare prima di tutto un equilibrio, una serenità che non dipende da nessuno se non da noi stessi.
Un po’ come dire: “Io basto a me stessa”. Allora la solitudine sarà più facile da affrontare.
Ci sono un sacco di motivi per cui potrei bastare a me stessa, a partire dal fatto che ho avuto il coraggio di abbandonare la mia vita per un anno, per andare incontro all’ignoto.
Mi basto perché ho capito che so come cavarmela, perché sto ritrovando quell’autostima persa da tempo, perché sto ritrovando tutta l’energia vitale che c’è in me, che l’apatia si sia stancata di essere mia amica? Lo spero.
La realtà è che quando parti pensi di sapere tutto, sei totalmente preparata a ciò che ti aspetta.
Una nuova famiglia, nuove abitudini, una nuova cultura, tante persone e cose nuove da scoprire.
Quello a cui nessuno ti prepara è il viaggio “parallelo”, quello che compirai dentro te stessa.
Penso che sia la parte più difficile e allo stesso tempo più incredibile.
Bisogna essere disposti a mettere in discussione tutto, perfino quei lati del tuo carattere che pensavi di aver compreso.
Bisogna essere disposti ad accettare realtà scomode della tua personalità, che anche cambiando paese non scompaiono.
Bisogna semplicemente imparare ad accettare se stessi e bisogna essere preparati a scoprire tutte quelle qualità e risorse nascoste che non avremmo mai pensato di avere.
E dopo quasi tre mesi posso dire di aver compiuto un viaggio abbastanza lungo per cercare di mettere per iscritto qualcosa su di me, sperando che alla fine di questa lunga avventura potrò dire di aver trovato tutti i pezzi che compongono la “vera” Giulia.
Ho scoperto che devo imparare a trovare la felicità dentro di me, ma allo stesso tempo avere persone intorno con cui condividerla.
Ho scoperto che mi piace aiutare le persone, mi piace renderle felici con  piccoli gesti, sinceri e che arrivano dal cuore.
La cosa che più mi riempie di gioia è sapere di aver fatto stare bene qualcuno, che sia con un regalo, con un saluto, con un aiuto.
Ho scoperto che le piccole cose sono quelle che contano, che l’essenza della vita sta nella semplicità.
Un caffè condiviso con le persone a cui vuoi bene, mentre una torta cuoce nel forno e riempie la casa di dolcezza.
La depressione di una giornata piovosa, combattuta con una bevanda calda e tante chiacchiere.
Parlare con la tua mamma finlandese mentre prepara la cena.
Tua sorella che irrompe in camera tua e comincia a farti il solletico e a “lottare” con te, mentre tutto il resto della famiglia ti guarda male.
Riuscire ad aprirsi e a condividere un brutto sentimento, sentendosi dire che qualsiasi problema io abbia devo parlarne.
Captare una conversazione in una lingua che ormai non è più così sconosciuta.
Svegliarsi la mattina e trovare il tuo fratellino in cucina che ti fa un sorriso e urla “Tullian!”, ovvero la sua versione del tuo nome :’)
Suonare la tua canzone preferita al pianoforte e allo stesso tempo cantare.
Tre mesi fa non avrei mai detto che una qualsiasi di queste cose potesse farmi sentire bene e serena, eppure ancora una volta ho dovuto ricredermi.
Sto cominciando a sentirmi piena di vita e di prospettive, in particolare per la mia vita in Italia, che ho intenzione di riprendere in mano.
Mi sento fiduciosa nel futuro e ho capito alcune delle cose che forse mi piacerebbe studiare all’università.
Ho capito che non me ne frega più di tanto di come procederà il liceo, perché alla fine il voto di maturità non conta niente.
Ovviamente cercherò di fare del mio meglio, ma stressandomi il meno possibile.
Sono emozionata per l’exchange student che vivrà nella mia famiglia per 6 mesi, pur non conoscendola ancora sono sicura che sarà un’esperienza che mi cambierà.
Vedere il mio mondo dal suo punto di vista sarà meraviglioso, tutto nuovo ed eccitante!
Farle conoscere la cultura italiana, insegnarle al meglio la lingua… Insomma, fare tutto ciò che qui stanno facendo per me.
Ho capito che ho le migliori amiche e la migliore famiglia del mondo e che non darò mai più per scontato il loro affetto.
Non vedo l’ora di passare di nuovo un semplice pomeriggio con le mie puzzone (Si, Vale, Ire e Fra, puzzate 😛 ) a cucinare e guardare un film.
Andare in piscina la domenica, tornare a casa stanchissima e riposarmi tutto il giorno. (O studiare, ovvio .-.)
Andare a cenare al giapponese il sabato sera. Stare sul divano con il mio gattone obeso.
Sono tutte le piccole cose che mi mancano e non vedo l’ora di ritornare a fare, ma per ora mi concentro sulla Finlandia.

Per quanto siano state noiose queste vacanze mi hanno dato l’occasione di vivere dei bei momenti con la mia famiglia.
Ho parlato molto di più con Nea-Veera e con Carita, ho detto la mia prima frase completa in finlandese :P, ho capito cosa mi stava dicendo la mia cuginetta di 7 anni, ho cucinato la pizza per il compleanno di Justiina, ho visto vecchie foto di famiglia.
Ora vi lascio, domani finalmente ci sarà il tanto atteso pigiama party a casa di Merja, non vedo l’ora!
Cucineremo tortillas e pulla, vedremo un film, giocheremo a monopoli (LOL) e come ultima cosa parleremo un po’ in finlandese.
Ce la posso fare yeeeeeeah.

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Ecco la vista dalla mia finestra, venerdì scorso 🙂

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La mia pizza, era il compleanno di Justiina e ho accettato di metterle l’ananas e.e ahah

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Justiina che soffffia.

2600 views.

Ma grazie a tutti, kiitos kaikille per queste 2600 visite 😀
Eccomi qui con i racconti del weekend, tutto sommato mi sono divertita molto!
Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita un po’ fuori dalle conversazioni, ma altrettanti momenti in cui mi sono sentita parte del gruppo e questo mi fa immensamente piacere!
Il viaggio in pullman é durato quattro ore e io odio i viaggi lunghi, ma chiacchierando il tempo é passato veloce.
Io e Larissa abbiamo “parlato” per un po´in finlandese con domande semplici e Oskari é rimasto scioccato per quanto capisco e come parlo 😀
Tutti a farmi i complimenti, guardarmi sconvolti e chiedermi come facessi a sapere tutte queste cose dopo solo due mesi.
E´una cosa che mi rende alquanto orgogliosa!
Arrivati in albergo ci siamo sistemati e poi siamo andati a mangiare qualcosa, abbiamo chiacchierato tutti insieme e poi siamo tornati nelle nostre stanze.
Tra l´altro ho avuto una conversazione con Santeri e Larissa che mi ha fatto aprire gli occhi, capire ció che voglio.
Parlavamo di verifiche, di scuola e di stress.
Santeri ci ha raccontato di come avesse sempre addosso la pressione di dover essere il migliore, poiché i professori si aspettavano sempre questo da lui.
Alla “maturitá” ha deciso di liberarsi da quest´ansia e ha fatto il test d´inglese pensando solo a fare del suo meglio… E indovinate un po´? Ha ottenuto i risultati migliori della regione.
Al che io ho capito che una persona che si stressa in questo modo per la scuola ha bisogno di rivedere le sue prioritá.
E odio il liceo italiano per questo, perché é cosí rigido da farti pensare di valere quanto un voto, quando in realtá una persona é fatta da molto piú di questo.
Lo odio perché vede qualsiasi hobby come qualcosa che porta via tempo alla scuola, mentre sono proprio le nostre passioni a formare la nostra personalitá.
Studiare ore e ore al pomeriggio… E poi per cosa? Avere talmente tante informazioni in testa da dimenticarle subito non appena finita una verifica.
Voglio dire, io quando vado a scuola qui sono felice e tranquilla.
So che sará noioso ogni tanto, ma so anche che incontreró i miei compagni e i professori, sempre pronti a chiedermi come va, a scherzare con me, a sorridermi e a informarsi su come procede con il finlandese.
Quando in Italia vado a scuola l´unica sensazione che ricordo é l´ansia.
Ma quando torno é ora di smetterla di ammazzarsi per un otto, basta cercare di fare del proprio meglio e capire che un 7 non nuoce alla salute.

A parte ció, sabato mattina siamo andate a fare shopping e io e Larissa abbiamo finalmente trovato le nostre giacche per línverno 😀

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Verso le 3 siamo andati a “cenare” e poi abbiamo visto il musical. Ovviamente non ho capito moltissimo , ma ho captato alcune conversazioni.
La musica era bella e l´attrice protagonista davvero emozionante, mi é piaciuto!
Spendendo qualche parola per il buffet dell´albergo (LOL) era fantaaastico!
Facevi colazione ed eri pieno fino alla sera in pratica!
C´erano mini pancakes con la marmellata, pane, formaggi, prosciutto, polpette, uova, biscotti, donuts, piirakka (non ho idea di cosa sia in italiano), frutta e chi piú ne ha piú ne metta. Amo ufficialmente gli alberghi finlandesi. 😀
La domenica ci siamo alzati e dopo aver fatto colazione siamo ripartiti per Puolanka.
Non ho capito perché ma ci siamo fermati due volte per mangiare (in 4 ore) e ogni volta io mi chiedevo come facessero a ingurgitare una tale quantitá di cibo.
Alla prima fermata io ho preso solo un caffé e c´era gente che mangiava brioches e donuts giganti a tutto spiano. Okaaay.
Alla seconda in effetti avevo un po´fame e ho mangiato. Ma ovviamente anche quelli che poco tempo prima avevano mangiato come dei maiali non si sono fatti scrupoli a servirsi al buffet :´)
Il bilancio del weekend é stato: troppo cibo, tante chiacchiere piacevoli, tanto shopping e un bel “viaggio” 😀

Lunedí a scuola abbiamo ricominciato il corso di finlandese, finalmente solo noi exchanges con la professoressa.
Sono felice perché ci parla solamente finlandese, a parte il fatto che sono l´unica che capisce e quindi poi deve tradurre tutto in inglese, penso che sia una buona cosa ahah 🙂
Matematica come al solito facilissima e a educazione fisica, poiché faceva troppo freddo per uscire, siamo stati in palestra e usato gli attrezzi.
Dopodiché sono andata da Larissa, ho cenato (alle 16.30, ovvio!) e siamo andate a Kajaani.
La lezione di danza é stata carina come al solito, anche se era street dance.
Mi sento importante perché sono sempre una delle poche a ricordarsi i passi! LOOL.

Ieri a scuola la giornata é stata alquanto piacevole, russo mi attira sempre un sacco, anche se la professoressa é strana.
L´altro giorno si é messa a parlarmi in finlandese e si meravigliava che non le rispondessi (tra l´altro essendo su skype senti solo la voce ed é doppiamente difficile capire cosa ti sta dicendo) fino a che Nea-Veera non le ha ricordato che non capisco :´)
In questi giorni mi sento particolarmente vicina a Nea-Veera, magari é di buon umore ma chiacchieriamo e ridiamo tanto. (Lezioni di russo comprese). 😀
Dopo questa lezione siamo andati dai ragazzi del 7th grade a parlare di noi, della nostra esperienza e del nostro paese e mi é piaciuto come al solito.
Ovviamente non sono proprio delle cime in inglese, peró erano quasi tutti entusiasti di averci lí e alla fine ci hanno fatto un applauso e un coro di “Thank youuu!”.
L´ultima lezione é stata arte.
Dovevamo scattare una foto di noi stessi per un disegno e alla fine io Merja, Laura e Aino-Katri ci siamo lasciate prendere la mano e ora abbiamo 164 foto, di cui alcune mooolto stupide ahah.
Ve ne posto qui qualcuna! 😀

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Noi sul lago davanti alla scuola 🙂

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Io che muoio di freddo (1 grado).

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Aino-Katri incastrata tra i rami dell´albero ahah.

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Correndo verso il lago!

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Pose idiote e io senza un guanto perché Merja aveva freddo ahah.

Una volta finita la scuola sono tornata a casa, ho suonato, letto, mangiato e cazzeggiato su facebook tutto il pomeriggio.
Nea-Veera é rimasta a dormire da Saana e Larissa dopo la sua lezione di musica e Justiina é tornata tardi perché era con i suoi amici (Cosa che puó fare solo quando Carita non é qui LOL). Prima di dormire ho chiacchierato con lei e bevuto il the con Joopi.

Oggi ho avuto solo una lezione e sto scrivendo questo post da scuola, perché devo aspettare Larissa che esce alle 3.
Stamattina ha nevicato per la prima volta e sono feliciiissima! Quando sono uscita di casa ho notato che c´erano -6 gradi e io ovviamente non ho messo la giacca invernale. Brava Giulia!
E per concludere dico che mi ha fatto piacere che stamattina dopo non avermi visto da ieri Nea-Veera mi abbia salutato con entusiasmo (per un finlandese é un gran progresso ahah) e abbiamo chiacchierato un po´.
Sembrerá strano ma mi é mancato stamattina camminare con lei alla fermata del bus!
In questi giorni il mio umore é alto, stasera torna Carita e tra poco ci saranno le vacanze di autunno. Spero di trovare qualcosa da fare! Per ora so solo che venerdí prossimo  andró a mangiare la pizza con Merja, Aino-Katri e Laura e poi staremo a dormire da qualcuna (Pigiaaaama partyyy LOL).
Per oggi é abbastanza… Alla prossima! 😀